Questo letto a baldacchino nasce per non essere appoggiato a nessuna delle pareti, forse per questo ho sentito la necessità di costituire comunque un limite fisico sul lato della testata. Un pò perché banalmente serviva un espediente per non far cadere i cuscini all’indietro, e un pò perché le dimensioni della stanza erano si generose, ma avendo il letto questo valore scultoreo a centro stanza non potevo e non volevo mettere dei comodini al lato di questo oggetto centrale.
Ecco che serviva un elemento che facesse da piano di appoggio al posto dei comodini, e inoltre il letto posizionato in mezzo poteva determinare dietro di se un vero e proprio dressing dialogando con l’armadio posto sulla parete d’ingresso. Ecco che il lato della testata di questo cubo metafisico è stato concepito come un muro che avrebbe avuto un’asola dalla parte del letto e un comò sul lato retrostante.
Questo processo progettuale ha reso il letto Flavia unico nel suo genere.