BOTTEGA DELL’ARTE E DELLA COMUNICAZIONE
Ho conosciuto Oliviero Toscani a Milano durante la premiazione del concorso d’idee Cartiera Galvani per studenti in cui lui era in giuria e io venivo designato del primo premio insieme al mio gruppo di amici e compagni di studi. Durante la stessa giornata Toscani ci parlò della sua prossima apertura del laboratorio multidisciplinare della Sterpaia, e ci chiese se volevamo partecipare alla creazione di questo ambizioso progetto. Ero prossimo alla laurea e si trattava di mollare tutto e trasferirmi nel parco di San Rossore a Pisa, sede di questo nuovo incubatore di menti creative sullo stile Colors di Benetton. Fece la proposta a tutto il gruppo che aveva appena vinto il concorso, eravamo in cinque, ed accettammo in due; così per circa un anno ho lavorato a fianco di uno dei personaggi più interessanti, comunicativi e provocatori della scena mondiale, occupandomi di tutto da campagne contro l’alcolismo, a progetti di restyling di edifici svolti in joint venture con Elio Fiorucci, a progetti di illuminazione della fiera di Rho a Milano, e altro ancora. Per un anno secondo l’idea di Toscani ho collaborato a progetti di vario tipo in gruppo con altri architetti, grafici, video maker, fotografi, persino un filosofo. Un’esperienza che ha ritardato la mia laurea, ma che mi ha dato tantissimo, che rifarei mille volte, anche se successivamente ho deciso di uscire dal progetto poiché avvertivo la mancanza dell’architettura allo stato distillato. Occuparmi di progetti di ogni genere con il filo conduttore della comunicazione è stato molto formativo, mi ha insegnato molte cose, e mi ha lasciato in testa lo slogan preferito di Oliviero: TOGLIERE, TOGLIERE, TOGLIERE.