Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura
Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

Raccontare come è nata Casa Anna Rosa e quali sono le sue caratteristiche di stile servirà senz’altro per capire meglio cosa si intende quando si parla di Interior Design Sartoriale, quando cioè ogni dettaglio della casa è studiato su misura al centimetro come fosse un vestito cucito addosso a coloro che dovranno indossarlo. Ok iniziamo….

tutto ha inizio da…

Anna Rosa e Carlo sono una coppia di signori dell’Interland Milanese e sono giunti a me dopo aver visto di persona un mio progetto.

Erano stati in Casa Matilde a Torino e pur desiderando uno stile ed un linguaggio d’interni completamente diverso avevano apprezzato il progetto del living di Riccardo ed Elisa; così mi hanno chiamato.

Si stavano costruendo un bell’appartamento in cooperativa in un complesso che sarebbe stato in classe A con finiture medio alte, insomma una casa di livello!

La parte interessante è che il cantiere era ancora in fase iniziale, perciò c’era il tempo di influire notevolmente sulle scelte progettuali di Architettura d’Interni. Questa volta c’era davvero da sbizzarrirsi. E così è stato!

le prime impressioni…

L’appartamento di circa 100mq avrebbe avuto due bagni, tre camere ed un interessante spazio da destinare alla zona giorno. E qui veniva il bello!

Quando mi hanno chiamato l’intenzione era quella di dividere in due questo bellissimo spazio che presentava il tetto in vista (eravamo al piano primo sottotetto) e una cospicua serie di finestrature che conferivano una luce trasversale est-ovest… sarebbe stato un delitto tagliarlo a metà.

Come sarebbe stato un autentico delitto perdersi lo svolgimento del tetto a capanna da una parte all’altra del perimetro della casa, con il suo bel travone di colmo.

Eppure c’era un ottimo motivo se i due proprietari con chi li stava consigliando all’epoca avevano intrapreso la strada della divisione in due di cucina e soggiorno tramite un tramezzo, ed il motivo era che al centro di questo spazio c’era un pilastro!

TATAM! (Tatam è il suono di pianoforte da suspense per chi non l’avesse capito 🙂

Andava nascosto quel lungo e antiestetico pilastro!

Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

A peggiorare le cose (o migliorarle se uno le avesse sfruttate a favore) c’era l’altezza extra-ordinaria dell’appartamento che con il solaio inclinato del tetto con travi a vista, partiva da un minimo di 3,30 mt di altezza fino a un massimo sotto la trave di colmo di 4,5 mt. Tanta roba rispetto ai 2,70 mt standard!

E se li dividevi in due ottenevi due spazi non grandi, resi ancor più stretti otticamente dall’altezza notevole, ma se aprivi tutto…se aprivi tutto quello spazio era una favola!

il viaggio nel progetto…

Il progetto parte da qui: dovevamo tentare di nascondere il pilastro senza creare un muro tra cucina e soggiorno, dividere senza dividere.
L’idea di molte persone a proposito della creazione di due ambienti separati si fonda spesso su tutta una serie di pregiudizi che ci portiamo dietro da anni:

“ma almeno se chiudo la cucina non si sentono gli odori”
“ma almeno se ho i piatti sporchi nel lavandino non si vedono dai divani”
“ma almeno se la cucina e il tavolo sono in disordine chiudo una porta e ci penso l’indomani…”

Queste idee le comprendo benissimo, ma la cucina oggi è un elemento che espressivamente vale quanto un living, non va chiusa, e il rito conviviale di una cena nell’epoca moderna è più alto che mai, e allora pazienza per gli odori che non li blocca di certo una porta scorrevole, pazienza per il disordine, anche se quello ho provato a schermarlo eccome.

Insomma agire dividendo significava perdersi quello che sto per raccontarvi. Menomale non l’abbiamo fatto, fin dai primi render Anna Rosa e Carlo hanno subito capito che bello sarebbe stato unire i due ambienti interponendo tra loro solo un elemento che abbracciava il pilastro: IL TOTEM

il soggiorno… 

IL TOTEM è il perno del living intorno al quale si svolgono la zona divani, la zona pranzo e la cucina.
E’ nato come elemento che dal soggiorno e dall’ingresso schermasse l’area della cucina-pranzo, creando un vedo-non vedo che lasciava però la libertà spaziale all’occhio di percorrere da qualunque punto le più ampie distanze, e lasciava che la cucina si sviluppasse tramutandosi in un mobile soggiorno per una lunghezza totale di 8 metri.

Il totem è maestoso e si presenta come un importante elemento slanciato, quasi fosse il volume di un camino a centro stanza che raggiunge il colmo del sottotetto, ma che al posto della bocca del camino ha la tv intarsiata nel gioco del mobile su misura.

Questo volume bianco è contenitivo fino a tre metri di altezza, sui fianchi si aprono due nicchie per libri e soprammobili e nel complesso risulta un elemento di architettura d’interni che compie il suo dovere di creare due ambienti separati ma uniti, regalando scorci nuovi da qualunque punto lo si guardi.

Dal soggiorno alla cucina-pranzo con un unico gesto…

Il Totem divide in due la spazio delineando le diverse funzioni, l’area divani da una parte e la zona cucina-pranzo dall’altra. Ma questi due ambienti sono anche tenuti insieme da un’altro elemento che serve invece a cucire e sto parlando della lunga parete che costeggia tutta la zona giorno dove si svolge il gesto sartoriale per antonomasia.

Sartoriale significa che non abbiamo usato mobili “appoggiati al muro”, ma abbiamo realizzato una lunga e ricercata parete contenitiva su misura, in collaborazione con Modulnova e con fantastici artigiani locali.
La parete attrezzata è intarsiata in un gioco di cartongesso che mette in risalto una mezzaluna, omaggio alle tipologie tradizionali.

Nella zona divani la composizione sartoriale è caratterizzata da basi, colonne e pensili che incorniciano un sistema movimentato di librerie, mentre proseguendo in zona cucina i moduli contenitivi diventano, quasi senza cambio di linguaggio di design, piano di lavoro e pensili cucina, sviluppandosi come un serpente che si innalza nella colonna del frigorifero.
Di nuovo il cartongesso incornicia quest’ultimo tratto e fornisce l’occasione di un’ illuminazione con faretti incassati a scomparsa.

L’unico oggetto di tutta la zona giorno a non essere spalmato su misura sulle pareti dell’involucro è la Credenza Anna Rosa, che trova posto sul fianco dell’ingresso.

Parlerò più compiutamente della Credenza Anna Rosa in un articolo della sessione del sito Design, qui mi limito a raccontare che al principio sembrava dovessimo restaurare una vecchia credenza scura portandola verso il classico bianco shabby chic (che sta imperversando pure un pò troppo secondo me)…successivamente invece ho convinto la proprietà a cambiare strada, intraprendendone una più personalizzata…più sartoriale.

E allora ce la siamo disegnata la credenza! Abbiamo scelto il materiale con cui vestirla, un particolarissimo legno di rovere vissuto termo-trattato e tinteggiato di un color tortora.

Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura
Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

Nel candore di questa casa e nell’ordine sartoriale di un Interior tutto plasmato su misura sui contorni dell’involucro, la Credenza Anna Rosa (intitolata per omaggio alla proprietaria) risulta con la sua semplicità e la sua matericità un elemento sorpresa, come un tronco consumato che trovi in riva al mare su una spiaggia incontaminata…è diverso, ma sembra nato per stare lì.

Il resto della zona giorno è stato completato con elementi di arredo che i proprietari si portavano da case precedenti, un divano tre posti color panna moderno che si abbina curiosamente bene con due poltroncine in stile, tappezzate in rosso…che in un primo momento pensavamo di sostituire (come potete vedere dai render a inizio articolo), poi pensavamo di ri-tappezzare cambiando il rosso con un color sabbia e ri-tinteggiare il colore scuro del legno con un colore più sbiancato…ma quando alla fine sono state posizionate abbiamo deciso tutti insieme che non le avremmo sostituite con altre per niente al mondo!!! Davano quel tocco di eclettismo che sprizzava personalità da tutti i pori! Voi che ne pensate?

In cucina tavolo e sedie invece hanno i giorni contati, al loro posto metteremo un tavolo circolare modello Saarinen e per le sedie le sceglieremo insieme tra le migliaia che troveremo al prossimo salone del mobile!

Ma procediamo nella zona notte…

il bagno con doccia… o bagno cortesia…

Entrambi i bagni sono Interior Design Sartoriale puro dato che sono stati disegnati per intero, e se togliamo i sanitari, la rubinetteria e i termo-arredi tutto il resto è su misura disegnato da JFD e realizzato da artigiani brianzoli Doc…perchè tutto torna al millimetro!

Nel caso del bagno cortesia viste le dimensioni contenute, tutto è stato plasmato e incastonato tra parete e parete, il lavandino è una composizione di legno incorniciato da marmo travertino che riveste tutti i lati continuando sotto il mobile del lavandino diventando una panca a sbalzo che raggiunge anche lo spazio della doccia.

Uso il termine “spazio doccia” perchè di tale si tratta, di uno spazio delimitato in altezza da un controsoffitto e protetto frontalmente da un grande cristallo fisso. A terra in zona doccia si passa a filo dal parquet ad un gress effetto pietra del deserto, e questo cambio pavimentazione si trova sia all’interno che in una fascia esterna dell’area doccia così da costituire una sorta di tappeto architettonico.

Sulle pareti, della stessa linea Desert di FAP Ceramiche, una mattonella con effetto a rilievo corre ovunque in larghezza e in altezza fino al gioco dei controsoffitti che regalano con le loro gole e i loro stacchi tutta una serie di illuminazioni indirette.

Un bagno interamente disegnato dicevamo, lo sviluppo delle mattonelle determina le dimensioni della composizione lavandino e del soprastante pensile in rovere naturale.
Ma sempre a filo mattonella troviamo lo specchio intarsiato e la partenza dei cartongessi e la partenza dei marmi…insomma abbiamo cercato di far tornare tutto in un insieme armonico e dalle tinte naturali. Le foto non possono raccontare tutta la ricercatezza dei dettagli ma spero rendano l’idea.

il bagno con vasca… o bagno padronale…

La composizione dell’altro bagno se possibile è stata anche più complessa perchè in questo bagno veniva chiesto che fosse inserita anche la lavatrice.

E allora visto che c’erano i presupposti dimensionali ho proposto che fosse lasciata fuori e, visto che eravamo ancora in fase di cantiere, ho chiesto che non fosse eseguita la parete che divideva il bagno dal corridoio sul lato corto e ho disegnato al suo posto un elemento su misura che svolgesse varie funzioni:

  • contenere in una colonna lavatrice e asciugatrice utilizzabili sul lato corridoio
  • contenere nella colonna dalla parte opposta una comoda e ampia scarpiera
  • contenere altri moduli a ponte che creassero con le colonne un portale d’ingresso al bagno, una sorta di antibagno con porta scorrevole nascosta nel disegno compositivo.

Questo elemento antibagno/lavanderia/scarpiera sorge al posto di una parete, e passandovi sotto si entra nel bagno padronale con vasca.

Anche in questo bagno padronale con vasca tutto è progettato e composto sul ritmo delle piastrelle che determina il disegno di ogni elemento nel passaggio da un materiale all’altro.

Sempre una mattonella in gress con effetto listelli orizzontali in leggero rilievo della ABK incornicia lo specchio intarsiato, e il lavandino in marmo travertino sospeso a mo’ di pezzo unico scavato.
Lo stesso marmo riveste la vasca sottotop e costituisce un tappeto architettonico che fa da marciapiede prima di passare al paquet.

Il resto del bagno è caratterizzato da due volumi in legno laccati opaco “color cioccolato al latte” (lo definirei così), uno a sviluppo orizzontale sotto il blocco di marmo del lavandino, come base contenitiva, e uno in verticale sul lato opposto del bagno, come mobiletto porta oggetti e come serie di ripiani a giorno.

il resto della casa…

Il resto della casa è composto da una camera singola arredata con mobili provenienti dalle case precedenti, una stanza armadi/stireria e la camera matrimoniale dove abbiamo riadattato un bell’armadio e un’originale camera anni ’80. In questo caso l’unico intervento di decoro riguarda la parete di testata tinteggiata color nocciola e caratterizzata da una grande stampa su tela di una vista del lago di Como realizzata da Ercole Calvi.

Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

infine vi voglio dire che…

Se pensiamo al totem, allo sviluppo della cucina e del living incastonati nei cartongessi, al disegno dei bagni totalmente su misura, questo intervento spiega meglio di altri cosa si intenda per Interior Design Sartoriale.

Avete presente l’interno di uno Yacht?
In questa disciplina d’Interior non esistono mobili appoggiati alle pareti, ma le pareti stesse incorporano le varie funzioni:
contenitiva, di separazione ambienti, espressivo/decorativa, ecc..

Bene, nei miei anni di collaborazione con l’Atelier di Architettura Marco Portone tra le altre esperienze ho vissuto da vicino il mondo dello Yacht Design, ed è un mondo dove la costruzione di un opera è basata su un livello di dettaglio millimetrico, tutto è progettato e previsto e poi montato in opera senza sorprese o modifiche dell’ultimo minuto tipiche del mondo dell’edilizia, mondo che invece vive delle famigerate “varianti in corso d’opera”.

Interior Design Sartoriale: i dettagli della casa studiati su misura

Esempio di Interior Design di Yacht progettato dell’architetto Marco Portone

Al contrario l’altro mondo, quello del “tutto disegnato e tutto previsto con precisione millimetrica” viene perfettamente compreso da qualunque buon falegname anche nell’ambito dell’Interior Design residenziale, ma il mio sforzo è riuscire a procedere secondo questa filosofia con tutta la fucina realizzativa di un cantiere: cartongessisti, muratori, elettricisti, idraulici.

Con molti di loro non è facile far capire che la precisione del centimetro è molto importante, e il millimetro non deve essere quell’unità di misura sconosciuta!
Nell’Interior Design Sartoriale tutti devono sentirsi come parte di un meccanismo di assemblaggio degno di una catena che realizzi una scooter della Piaggio o la plancia di comando di una cabina di pilotaggio di uno Yacht.

Tutti, a partire da me, che devo fornire una quantità abnorme di elaborati, con disegni e indicazioni più specifiche possibile, con centinaia di quote che spesso si danno per scontato.

Come specificato nel METODO JFD non si tratta di disegnare tanto, ma si tratta in realtà di DISEGNARE TUTTO, e disegnarlo in 3D digitale, in modo da superare il concetto di avere “gli elaborati 3D per i Render e i 2D per i permessi in Comune”, ma esiste solo la virtualizzazione tridimensionale dell’intera casa con l’anticipazione di tutte le problematiche e in nodi da risolvere, e la possibilità di interfacciarsi con gli artigiani con spaccati del modello, e addirittura parti quotate direttamente sul 3D. In questo modo gli errori e le dimenticanze capite bene che tendono a sparire.
Sotto riporto alcuni estratti del lavoro di Casa Anna Rosa.

Disegnare TUTTO significa prevedere le problematiche e scongiurarle a monte!

Prendi i bagni di Casa Annarosa:
A che altezza sta l’asse del foro del sifone del lavandino in marmo sospeso? Se sbagli quella ti salta tutto il disegno del mobile su misura sottostante!
E come devono arrivare la mattonella e il mobilino a colonna in modo tale da coincidere con lo scalino dei controsoffitti?

Se serve una comprova che l’approccio è quello dello Yacht Design vi dico solo questo:
i controsoffitti nei bagni dovevano essere talmente precisi che non ho usato il cartongesso, ma ho voluto usare il compensato marino lavorato dello stesso artigiano che ha realizzato tutti i mobili su misura! Compensato Marino… si proprio quello usato nella nautica… ditemi se non è emblematico questo!

Juri Favilli

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