Architetto Monza Brianza | Progettazione d’Interni Monza Brianza | JFD
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Per un Architetto in Monza e Brianza occuparsi di Progettazione d’Interni nella provincia nota per il Design a livello mondiale, significa entrare a fondo nella disciplina dell’Home Design e dell’Interior Design. Progettare l’Architettura d’Interni di una casa, di un negozio o un ufficio, non significa semplicemente occuparsi dell’arredo e della distribuzione degli ambienti.

Quando affronti la progettazione con l’approccio da Architetto d’Interni intervieni prima di tutto sull’Involucro dell’oggetto che stai ristrutturando.

La parola “Involucro” lascia spiazzati quasi tutti i miei clienti ogni volta che lo pronuncio per la prima volta. Infatti, dopo aver accennato a quale stile d’Interni amano, passano subito a parlare di “dove vogliono il tavolo da pranzo”, o di “come pensavano di disporre i divani nel living”, e io a quel punto me ne esco con questa frase:

“Ho capito che amate uno stile un pò più vicino al classico, quindi prima di entrare nel merito degli arredi, dobbiamo parlare un attimo di Architettura d’Interni e delle scelte da fare sull’involucro edilizio.”

Immaginati la scena e le loro facce?  😮

Il “Concetto dell’Involucro” dice da solo quasi tutta la differenza che passa tra l’Architetto Progettista d’Interni e l’Arredatore.

Fa comprendere che Progettare gli Interni di case, negozi o uffici è una questione di visione degli spazi architettonici e non più una sola scelta di elementi d’arredo da disporre qua, piuttosto che là.

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progetto uffici

PROGETTARE GLI INTERNI CON L’ AIUTO DI UN ARCHITETTO CHE INTERVIENE SULL’INVOLUCRO

Per un Architetto che si trova a Progettare un Interno l’involucro di uno spazio è appunto il suo contenitore, la sua delimitazione fisica, costituita da pavimenti, pareti, soffitti e infissi che abbracciano e determinano la spazialità dell’ambiente in questione.
Quando ti appresti a Progettare una casa, prima di tutto, devi capire cosa fare con gli elementi dell’Architettura degli interni e decidere quanto e come influire su questi che saranno i primi e forse i più importanti protagonisti dell’atmosfera che andremo a creare.

Tornando all’esempio precedente in cui i committenti mi chiedevano uno stile classico e poi passavano subito a parlare di divani, io risposi:

Se desiderate uno stile classico ma siamo nell’attico di un condominio degli anni ‘80, dobbiamo considerare che non basta mettere un divano in stile classico per ottenere il vostro scopo, dobbiamo capire cosa fare con l’involucro, capire cosa fare con i pavimenti, con gli infissi che sono in alluminio nero e moderni, con il soffitto che presenta una serie di travi in cemento ricalate (cioè in vista, vedi le immagini riportate sotto)… quando avremo affrontato e trasformato lo spazio e l’involucro, allora passeremo ad occuparci degli arredi e cercheremo di fare in modo che tutto il progetto organicamente evochi lo stile classico, ma con uno spirito e un atmosfera che non può non tenere conto che siamo in un condominio moderno,  realizzeremo quindi, se vi va, un classico contemporaneo


E da lì partì la storia di Casa Patrizia…

Per farla breve, in quel caso, trasformare l’involucro significò:

  • sostituire gli infissi in alluminio con infissi in Legno-Alluminio bianchi
  • tingere le porte di bianco e le pareti di tortora e bianco
  • creare un pavimento in parquet d’ispirazione tradizionale, ovvero con disegno, con fascia e bindello, in essenza di aformosia
  • nascondere le brutte travi ricalate, manifesto della cultura del cemento e quindi della modernità più brutale, inglobandole in un gioco di soffitto a cassonetto tipico delle dimore classiche, anche se rivisitato in modo stilizzato con proporzioni post-moderne.
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soggiorno stile classico

Altre volte, intervengo sull’involucro fasciando i muri con pareti attrezzate contenitive ed espressive che creano un nuovo recinto spaziale, altre ancora con giochi sui soffitti, usando controsoffitti e illuminazioni indirette, altre ancora con pareti in cartongesso che risultano come scavate da nicchie in muratura, ma cerco sempre di caratterizzare lo spazio, ed è questo che fa la differenza rispetto al solo disporre gli arredi. 

E’ questo che quasi sempre divide la disciplina dell’Arredamento dall’Architettura o dalla Progettazione d’Interni.

Juri Favilli Architetto

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